BREVI NOTE SULLA VITA DI MARIANGELA VIRGILI
La Venerabile Mariangela Virgili è nata a Ronciglione il 9
settembre del 1661 e lì è morta, in concetto di santità il 10 novembre del
1734. Viene dapprima sepolta nella Chiesa di Santa Maria del Popolo, poi nel Duomo
di Sotto e infine nel 1953 nella piccola cappella alla destra del presbiterio
dell’attuale Duomo.
Significativa è la scritta incisa sulla sua lapide perché
racchiude la storia della sua vita e la devozione alla sua persona che da
sempre l’accompagna: ”A Mariangela Virgili ronciglionese terziaria
carmelitana, qui seppellita - i poveri, gli orfani, le vedove posero alla loro
pietosissima madre” (Fig.
01).
Dopo la sua morte, venne subito istruito il Processo Ordinario e
Diocesano per la causa di beatificazione e già nel 1787 tutti gli atti erano
pronti quando il turbine napoleonico sconvolse l’assetto politico e
territoriale dell’intera Europa e le conseguenze furono nefaste; tutto rimase
accantonato ma la popolazione continuava a tributarle un culto che non aveva
ancora l’imprimatur delle autorità ecclesiastiche e che si tradusse con un veto
che in qualche modo ha bloccato la causa di beatificazione.
È nel 1987 che entra in
scena l’Associazione Culturale Mariangela Virgili che opera affinché il veto
sia tolto (ciò avviene nel dicembre del 1993) e d’intesa con la Diocesi ed i
parroci, ha provveduto alla riapertura del processo di beatificazione (Fig. 02).
Nel 1737 a supporto
dell’avvio delle indagini del Processo Ordinario esce “Vita della Serva di Dio Suor Mariangiola
Virgili” (Fig.
03) ad opera del sacerdote
Francesco di Simone dei Pii Operai a cui farà seguito nel 1765 l’altra “Vita di Suor Mariangiola“ (Fig. 04) scritta da P. Francesco da Ceccano Cappuccino che raccoglie
fatti, insegnamenti, testimonianze. Numerosi i miracoli che le vengono
attribuiti e che sono minuziosamente descritti, avvenuti non soltanto a
Ronciglione ma anche nei paesi limitrofi, ad Urbino e perfino in Spagna.
La posizione geografica di Ronciglione , fra la Cassia Cimina e un asse della Francigena , il suo glorioso passato
(già Ducato Ronciglione e di Castro), le sue floride attività manifatturiere,
la presenza di opifici, ferriere , cartiere che richiamavano operai e
imprenditori da ogni parte d’Italia fanno sì che il nome di Ronciglione sia ben
conosciuto al di fuori del suo territorio e questo diventa veicolo per
l’ulteriore propagarsi della fama della Venerabile, la quale dopo aver preso i
voti da terziaria carmelitana si dedicherà esclusivamente agli indigenti, agli
infermi, ai carcerati, alle ragazze sole, nel 1706 chiama a Ronciglione Rosa Venerini da Viterbo (oggi Santa), invitandola ad aprire una
casa per l’alfabetizzazione delle ragazze e per insegnare loro, tra le altre
cose, anche a ricamare e a cucire, inoltre si dedica agli orfani e alle vedove
vivendo quotidianamente il messaggio evangelico. Scopo della sua vita è quello
di portare la luce dove c’è il buio, il sorriso e il conforto dove c’è il
dolore, il sostentamento dove c’è la miseria
Grande è il suo operato anche nel ricondurre sulla retta via ogni
tipo di devianza con le ammonizioni ma soprattutto con i consigli. Ancora più
sorprendente appare il suo apostolato se si pensa che lei era una Terziaria
Carmelitana e che aveva fatto della sua casa, il suo monastero.
Le persone accolte nella sua casa, in case amiche o prese in
affitto e ricollocate spesso al di fuori di Ronciglione testimoniano delle sue
opere e delle sue virtù tanto che nel 1700 c.a, i
soldati spagnoli diretti verso Napoli, conosciuta la sua fama, chiedono di
poterla vedere per avere conforto e rassicurazione.
Dopo la sua morte molti degli oggetti a lei appartenuti, abiti,
utensili, immagini ed altro, vennero distribuiti e ad ogni cosa si attribuì un
potere soprannaturale al punto che dall’esame degli Atti è possibile
ricostruire nel corso del XVIII secolo almeno 321 miracoli di cui si hanno
testimonianze trascritte e una relazione del 1909 elenca la grande quantità di
ex voto, soprattutto d’argento, posti nella sua casa.
LA CASA MUSEO DI MARIANGELA VIRGILI
Urbano VIII dopo il Concilio di Trento aveva rivendicato la
potestà papale in fatto di beatificazioni e canonizzazioni e con un decreto
aveva stabilito che non si poteva manifestare un culto pubblico verso un servo
di Dio non ancora beatificato. Questo spiega la presenza degli ex voto
all’interno della casa di Suor Mariangela che dalla sua morte ad oggi è rimasta
sostanzialmente immutata. Questa si trova nel palazzetto, oggi
Virgili-Ferretti, in Piazza degli Angeli nel medioevale Borgo di Sotto.
L’edificio dal 10 aprile del 1915 è sotto il vincolo del Ministero
della pubblica Istruzione.
Il palazzetto è di epoca rinascimentale con un bel portale
d’ingresso; sulla facciata si nota una porta quattrocentesca e una finestra a
bifora, oggi tamponata, che costituisce quanto rimane di una costruzione
medioevale che si addossava alle mura civiche; evidente è anche l’altra
finestra crociata con quattro spartiti risalente al 500. (Fig.
05)
La casa dove Mariangela Virgili ha trascorso tutta la sua vita,
viene affidata prima alle cure dei famigliari poi a persone scelte dal Vescovo
e a un religioso eremita che aveva il compito di mantenerla sempre aperta, poi
è stata gestita dalla Pia Unione di Mariangela Virgili, dalla Pia Unione di
Santa Maria della Provvidenza che ne ha curato il restauro, avvenuto nel 1977.
Nel 1987 l’Associazione Culturale che porta il nome della
Venerabile, dopo aver ottenuto la riapertura del processo di beatificazione si
prodiga con infinite attività che operano in vari campi per tenere vivo lo
spirito che ha animato la vita della Venerabile Mariangela e in particolare
cura e custodisce la casa museo garantendone l’apertura.
L’abitazione descritta da Francesco da Ceccano, non ha subito
trasformazioni sostanziali, piccoli lavori di manutenzione ne hanno conservata
intatta l’immagine. “Si ascendeva per
una scala oscura di rozzi legni nella saletta con una sola finestra; altro non
appariva che due casse , ed alcuni letticcioli, che
servivano per quelle povere donne che teneva per carità rifuggiate in casa,
nella piccola stanza del suo oratorio altro non era che un divoto
altarino con un mediocre quadro di Maria col Bambino in braccio…, Altro piccolo
quadro in pittura colll’efFigie di Maria Vergine col Bambino in braccio, di
San Filippo Neri e Sant’Antonio da
Padova…”La casa era, come adesso, composta da un solo vano che si apriva su ripide scale ; nella stanza
c’era la sua “celletta”, dove “non aveva altro che un letticciolo colla sola paglia”
e un oratorio che formava “una stanziola contigua parimenti ristretta con tavole e qualche
sedia”.
La casa contiene ancora oggi, oggetti devozionali come i succitati
quadri e scarsa mobilia come il crocefissetto in
piombo, il letto di tavole, la maschera funebre (Fig.
06), la cassapanca, l’inginocchiatoio, alcune sedie, un
orcio.
Altri oggetti che arredano la cucina e una stanzetta adiacente,
come vettine, paioli, utensili vari, sono stati donati dai fedeli e permettono
di ricostruire la vita di Suor Mariangela che “consolava, ed ajutava; faceva cuocere continuamente delle minestre per
saziarle” e “dimorando in casa
cuciva e filava”.
Nel corso degli anni e precisamente dal 1977, la Casa Museo si è
arricchita di oggetti devozionali: quattro arazzi sono stati realizzati da
Ettore Corsi che ha provveduto anche al restauro della cappellina esterna
dedicata alla Madonna degli Angeli; Mario Piovano ha dipinto la nuova immagine
di Mariangela Virgili (Fig.
07) in sostituzione di quella utilizzata dal 1737 (Fig. 08), poi
rimaneggiata negli anni ma, sempre con l’abito da terziaria.
Giacomo Palozzi ha donato una scultura e
Loreto Paradisi e Stefano Cianti, una tegola e altre sculture e altorilievi in
ceramica.
La casa, ritratta in un quadro del 1873 e descritta da Giuseppe Belpassi nel 1909 è unica nel suo genere perché risulta
completamente tappezzata da 658 ex voto, di cui 379 formalizzati e gli altri
sciolti. Nel corso degli anni tutti gli “ori” donati alla Venerabile sono stati
in gran parte prelevati per far fronte a svariate esigenze. Tuttavia, se si
contano cuori e lamine si superano le 1000 unità.
Molto interessante è notare come tra fine 800 e inizi 900, il
linguaggio devozionale votivo si sia trasformato, dapprima si tace sul tipo di
disgrazia per cui si offre il dono poi quando viene compilato il Libro delle Grazie, dal 27 maggio al 22
luglio del 1937 è possibile mettere in relazione il graziato e il tipo di
grazia ricevuta.
Dopo tale periodo gli ex voto attestano situazioni relative alla
seconda guerra mondiale; la casa di Suor Mariangela viene considerata un “santuario”
presso la quale si recano soldati con le loro famiglie, inchiodano le loro foto
sulle pareti di legno e sperano di riprenderle a guerra finita.
Attualmente l’Associazione sta realizzando ben 1200 schede
informatizzate attraverso le quali sarà possibile ricostruire le vicende
storiche, sociali e culturali che ruotano intorno alla Figura di questa
umilissima Serva di Dio ma così grande che la sua memoria a distanza di anni
non è stata minimamente scalfita.
L’Amministrazione comunale nella ricorrenza del 250° della sua
morte (1984), intitola una Via e la Scuola dell’Infanzia e Primaria di
Ronciglione a “Mariangela Virgili”. Nello stesso anno con le offerte dei
fedeli, un comitato civico fa erigere un monumento alla Venerabile lungo la via
a lei dedicata.
A Ronciglione
si svolge la sua vita devozionale e relazionale
Fig.
09) CHIESA DI SANTA MARIA DELLA PROVVIDENZA
Edificata tra il IX e X
secolo è stata la prima collegiata di Ronciglione dedicata a S. Andrea, già frequentata
dalla madre della venerabile incinta e dove Mariangela viene poi battezzata. La
venerabile frequenterà sempre questa chiesa. Nel 1716 crolla parte della di
essa, la parrocchia viene trasferita al Borgo di Sopra. Nel 1742 durante i
lavori di ripristino, viene trovato sotto le macerie un affresco intatto, rafFigurante la Madonna con il bambino in braccio, da
allora la chiesa prende il nome di Santa Maria della Provvidenza.
Fig.
10) CHIESA DI S. MARIA DEL POPOLO
La Chiesa e l’annesso
convento furono costruiti nel 1469, per i Carmelitani calzati dell’Antica
osservanza, dalla Confraternita dei Disciplinati. Inaugurata nel 1479 è stata
la Chiesa dove la Venerabile ha preso i voti da Terziaria Carmelitana e dove
poi avrà la sua prima sepoltura dal 1734 al 1922. La Chiesa è oggi diruta.
Fig.
11) CHIESA DI SANTA MARIA IN FIORE
Era l’Oratorio della
Confraternita della Disciplina, edificata verso la fine del XIII secolo è
divenuta poi la sede delle Maestre Pie Venerini da
quando Suor Mariangela invitò Santa Rosa Venerini a
fondare una scuola a Ronciglione, nel 1706.
Fig.
12) CHIESA DI S. ANDREA NUOVO
Sorta come collegiata fra
il XII e il XII secolo, dedicata a San Pietro Apostolo e Caterina vergine e
martire di Alessandria, prende l’attuale nome nel 1716 a causa del crollo di
una parte della Chiesa al Borgo di Sotto, il suo nome originario viene
trasferito alla nuova collegiata in costruzione (attuale Duomo).
Fig.
13) CHIESA DEI SS PIETRO APOSTOLO E SANTA CATERINA V.M. (DUOMO)
La costruzione inizia nel 1630 per vicende politiche (i Farnese
vennero cacciati da Ronciglione), solo nel 1671 vengono ripresi i lavori e
viene inaugurata nel 1693. Per la costruzione di questa chiesa Mariangela
Virgili aiuta fattivamente a trasportare il materiale caricandoselo sulla
testa. Dal 1922 al 1953 le sue spoglie vengono sepolte nel Duomo di Sotto, nel
1953 i suoi resti insieme alla lapide originaria vengono traslate all’interno
del Duomo.
Fig.
14) TOMBA ATTUALE DELLA VENERABILE ALL’INTERNO DEL DUOMO
Nel 1999 l’Associazione Culturale che porta il suo nome, con il
benestare del Vescovo, affida a valenti artigiani ronciglionesi, il compito di
costruire una cappella, nel fianco destro del presbiterio, degna della Sua
fama. Reliquia incorniciata posta sulla sua tomba (14A).
Fig. 15) CHIESA DI S. SEBASTIANO (fuori le mura)
Edificata alla fine del
XIII secolo, tenuta dai cavalieri di San Sebastiano e successivamente dai
Francescani Conventuali.
Nel 1494 la Confraternita
della Disciplina che gestiva l’Ospedale omonimo, iniziò la costruzione di una
piccola Chiesa dedicata a S. Anna. La chiesa poi rimaneggiata nel 1721 vide la
costante presenza di Suor Mariangela impegnata nella cura dei malati e dei
bambini abbandonati.
Fig. 17) CHIESA DI S. MARIA DELLA PACE
Nel 1581 per
interessamento del Cardinale Alessandro Farnese e coll’acquisto da parte della
comunità del terreno, si iniziano i lavori per la costruzione della Chiesa e
del Convento dei PP Agostiniani.
Fig.
18) CHIESA DI SAN FRANCESCO D’ASSISI (FRATI
CAPPUCCINI)
iniziata a costruire nel
1628 fu consacrata nel 1632, i Cappuccini erano presenti da oltre 60 anni in un
altro monastero situato nella periferia Sud-Est di Ronciglione (Cappuccini
Vecchi).
Edificata da anacoreti
(eremiti) siro-palestinesi fine VII secolo, rifugio per i pellegrini in cammino
sulla via Francigena, poi sede di briganti convertiti e dotata dalla Venerabile
d’arredi.
Le chiese di San Sebastiano, San Francesco d’Assisi e S. Maria
della Pace, sono state frequentate da Mariangela Virgili perché sede dei suoi
confessori.
Contatti per
le visite
http://turismo.comune.ronciglione.vt.it/dettagli.aspx?c=1&sc=11&id=265&tbl=contenuti
E-mail
info@mariangelavirgili.it
– Sito www.mariangelavirgili.it
E-mail
info@ronciglione-crs.it - Sito www.ronciglione-crs.it
Redatto da: bruno pastorelli presidente dell’Associazione
Culturale Mariangela Virgili